231 pratica – Case history – Un esperto componente di un Organismo di vigilanza D.lgs 231/01 racconta come svolge la propria attività

Come componente di un Organismo di Vigilanza (OdV) ai sensi del d.lgs. 231/01, il mio ruolo principale è quello di garantire il rispetto delle prescrizioni contenute nel modello 231 e di segnalare per corregegrle eventuali non conformità.  L’OdV è uno strumento fondamentale per prevenire la commissione di reati aziendali e per gestire le conseguenze di eventuali illeciti.

In linea generale, il mio lavoro consiste nel monitorare costantemente l’organizzazione, analizzare i processi aziendali, individuare i rischi di reato e proporre misure correttive. Devo inoltre fornire un’adeguata formazione e sensibilizzazione a tutti i dipendenti dell’azienda, in modo da diffondere una cultura di legalità e responsabilità.

In passato, ci sono stati casi in cui ho dovuto intervenire per risolvere problemi interni all’organizzazione. Ad esempio,…. (continua su www.alert231.it)

Pubblicata la check list per ODV 231 inerente i reati sicurezza del lavoro

Edirama ha pubblicato un nuovo utile strumento per l’organismo di vigilanza D.lgs 231/01 in grado di semplificare le verifiche documentali relative alla sicurezza del lavoro.

“Check-list verifiche documenti e flussi informativi sicurezza del lavoro per Organismo di vigilanza D.lgs 231/01”
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231 pratica – Un case history sull’implementazione del modello 231 in una PMI

Un case history sull’implementazione del modello 231 in una PMI. La testimonianza di un consulente che realizza modelli 231 per le PMI

Certo, sarò felice di raccontare la mia esperienza come consulente D.Lgs. 231/01 e come ho aiutato una PMI a sviluppare e implementare il proprio modello 231.

Inizialmente, ho incontrato i rappresentanti della PMI per comprendere la loro attività, la loro organizzazione e i rischi connessi alla loro attività. Successivamente, ho analizzato la documentazione aziendale esistente e ho condotto interviste con il personale chiave per identificare eventuali lacune nel sistema di controllo interno.

Una delle principali difficoltà incontrate è stata quella di convincere la PMI sull’importanza di adottare un modello di organizzazione, gestione e controllo in conformità con il D.Lgs. 231/01. La PMI aveva la preoccupazione che l’implementazione del modello sarebbe stata troppo costosa e avrebbe richiesto troppo tempo e risorse.

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ODV 231 pratica – Quali sono i flussi informativi relativi ai reati sicurezza del lavoro che l’Organismo di vigilanza deve attivare?

I flussi informativi verso l’Organismo di Vigilanza previsto dal D.lgs. 231/01 riguardanti la sicurezza sul lavoro sono fondamentali per garantirne l’efficacia.

Questi flussi includono informazioni sui cambiamenti aziendali che influiscono sulla sicurezza, sulle deleghe e sulla struttura aziendale, sul piano di formazione, sugli infortuni e le segnalazioni dei lavoratori, sul sistema premiale, sui procedimenti disciplinari e sulle contestazioni ricevute dagli organi di controllo.

Queste informazioni sono cruciali per garantire che l’Organismo di Vigilanza possa svolgere il suo compito in modo efficiente.

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Il piano di vigilanza dell’ODV 231 in ambito sicurezza del lavoro: come farlo.

Come può l’intelligenza artificiale aiutare il consulente modelli 231 e che si occupa anche di incarichi come organismo di vigilanza?

L’intelligenza artificiale può aiutare il consulente modelli 231 e che si occupa anche di incarichi come organismo di vigilanza in diversi modi:

  1. Analisi dei dati: l’IA può essere utilizzata per analizzare grandi quantità di dati, come ad esempio i dati delle transazioni finanziarie o dei dipendenti, alla ricerca di eventuali violazioni del Modello 231 o di comportamenti non conformi alle politiche aziendali.
  2. Rilevamento di anomalie: l’IA può essere utilizzata per rilevare anomalie nei dati aziendali, segnalando eventuali comportamenti sospetti che potrebbero indicare violazioni del Modello 231.
  3. Identificazione dei rischi: l’IA può essere utilizzata per identificare i rischi di violazione del Modello 231 e per supportare l’elaborazione di piani di prevenzione e gestione dei rischi.

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ODV 231 – In quali casi l’organismo di vigilanza 231 deve dimettersi?

L’Organismo di Vigilanza 231 è un ente indipendente che ha il compito di vigilare sull’osservanza delle disposizioni in materia di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica.

In alcuni casi, l’Organismo di Vigilanza 231 può essere costretto a dimettersi. Tra questi casi possiamo citare:

Incompatibilità: se l’Organismo di Vigilanza 231 svolge attività incompatibili con le funzioni che deve svolgere, può essere costretto a dimettersi.
Condotte illecite: se l’Organismo di Vigilanza 231 commette delle condotte illecite, può essere costretto a dimettersi.
Inadempienze: se l’Organismo di Vigilanza 231 non adempie alle proprie funzioni, può essere costretto a dimettersi.
Carenza di indipendenza: se l’Organismo di Vigilanza 231 non è indipendente nello svolgimento delle proprie funzioni, può essere costretto a dimettersi.
Carenza di professionalità: se l’Organismo di Vigilanza 231 non è in possesso delle competenze professionali richieste, può essere costretto a dimettersi.
In generale, l’Organismo di Vigilanza 231 è tenuto a dimettersi in tutti i casi in cui non è in grado di svolgere le proprie funzioni in modo adeguato e indipendente.

In ogni caso, la decisione di dimissioni deve essere adottata dall’Organismo di Vigilanza 231 stesso o dall’autorità che ne ha la nomina.

Modello 231 – “La conformità al modello 231: cosa devi sapere”

Il Modello 231 è un sistema di gestione della responsabilità per la prevenzione dei reati aziendali introdotto in Italia dalla legge n. 231 del 2001. Il modello è stato creato per stabilire una responsabilità amministrativa degli enti per i reati commessi dai propri dipendenti o rappresentanti nell’interesse o a vantaggio dell’ente stesso.

Per conformarsi al Modello 231, le aziende devono adottare un sistema di gestione della compliance che comprenda:

La definizione di un codice etico e di comportamento per i dipendenti e i rappresentanti dell’ente.
La nomina di un Organismo di Vigilanza (ODV) incaricato di verificare il rispetto del modello da parte dell’ente e di segnalare eventuali violazioni.
La formazione degli dipendenti e dei rappresentanti dell’ente sul modello 231 e sulle norme di comportamento previste dal codice etico.
La predisposizione di un sistema di segnalazione delle violazioni del modello 231 che garantisca l’anonimato e la tutela dei dipendenti che segnalano violazioni.
La predisposizione di un sistema di controllo interno per verificare il rispetto del modello 231 e per individuare e correggere eventuali carenze.
Le aziende che adottano un sistema di gestione della compliance conforme al Modello 231 possono beneficiare di una esenzione o riduzione della responsabilità amministrativa per i reati commessi dai propri dipendenti o rappresentanti.

In sintesi, il Modello 231 è un sistema di gestione della responsabilità per la prevenzione dei reati aziendali che richiede alle aziende di adottare un sistema di gestione della compliance che comprenda la definizione di un codice etico e di comportamento, la nomina di un Organismo di Vigilanza, la formazione degli dipendenti e dei rappresentanti dell’ente, la predisposizione di un sistema di segnalazione delle violazioni e la predisposizione di un sistema di controllo interno. Le aziende che adottano un sistema di gestione della compliance conforme al Modello 231 possono beneficiare di una esenzione o riduzione della responsabilità amministrativa per i reati commessi dai propri dipendenti o rappresentanti.

WHISTLEBLOWING – Direttiva EU 2019/1937, cosa occorre fare ai fini del modello 231

In data 9 dicembre 2022, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo per il recepimento della Direttiva (UE) 1937/2019 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2019 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione.

Allo stato attuale  le competenti Commissioni parlamentari si sarebbero dovute esprimere con relativo parere entro il 19 gennaio 2023, ma sul punto rispetto anche a quanto indicato sul sito XIX Legislatura – Lavori – Atti del Governo sottoposti a parere(1) si rinviene che l’unica Commissione ad aver dato, allo stato attuale, relativo parere favorevole è stata la V Bilancio e Tesoro.

In attesa che arrivi il parere favorevole delle competenti commissioni vediamo cosa occorre fare per essere conformi alla nuova normativa?

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Modello 231 – come fare la valutazione dei rischi

Il modello 231 è un sistema di gestione dei rischi introdotto dalla legge italiana per garantire la responsabilità amministrativa delle società per i reati commessi nell’interesse o a vantaggio dell’ente. Il modello prevede la valutazione e la gestione del rischio in base a una serie di fattori, tra cui la tipologia di reato, la posizione all’interno dell’organizzazione e la probabilità che il reato venga commesso.

Il primo passo per calcolare il rischio è identificare i reati per i quali l’ente è esposto, come la corruzione, il riciclaggio di denaro, la frode fiscale e altri. Successivamente, è necessario analizzare la struttura organizzativa dell’ente per identificare i dipendenti o le figure professionali che hanno maggiore probabilità di commettere un reato, come i responsabili delle finanze o i rappresentanti legali.

Una volta identificati i reati e le figure a rischio, si passa alla valutazione della probabilità che il reato venga commesso. Questo viene fatto attraverso una serie di indicatori, come la presenza di controlli interni, la formazione del personale, la trasparenza nell’attività dell’ente e la cultura aziendale.

Dopo aver valutato la probabilità, si passa alla valutazione del danno potenziale che l’ente potrebbe subire in caso di reato commesso. Questo viene fatto tenendo conto dei possibili effetti economici, giuridici e reputazionali del reato.

Infine, per calcolare il rischio, si utilizza una formula che tiene conto della probabilità del reato e del danno potenziale. In base al risultato ottenuto, si possono adottare le opportune misure per prevenire e gestire il rischio, come la formazione del personale, la definizione di procedure interne e la creazione di un sistema di controllo.

In sintesi, il modello 231 prevede la valutazione e la gestione del rischio in base a una serie di fattori, tra cui la tipologia di reato, la posizione all’interno dell’organizzazione e la probabilità che il reato venga commesso. In base al risultato ottenuto, si possono adottare le opportune misure per prevenire e gestire il rischio.

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