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Autoriciclaggio – una metodologia per aggiornare i modelli 231

Con l´articolo 3, comma 5 della L. 186 del 2014, l´autoriciclaggio viene introdotto nel novero delle fattispecie presupposto ex D.Lgs. 231/2001, estendendo ulteriormente il già nutrito elenco di reati la cui commissione da parte dei soggetti apicali della Società o dei sottoposti alla direzione degli stessi può far scaturire la responsabilità amministrativa dell´Ente. Il nuovo reato va ad integrare l´esistente articolo 25-octies del Decreto 231, che già prevedeva i reati di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

 Come già era accaduto, seppur con diversa gradazione e peculiarità differenti, con l´inserimento del reato di “associazione per delinquere” nel novero delle fattispecie rilevanti ai fini del Decreto 231, l´introduzione del reato di autoriciclaggio sta generando alcuni dubbi, dal punto di vista logico e metodologico, agli Organismi di Vigilanza e ai Responsabili delle varie funzioni aziendali preposte, in merito alle modalità con cui procedere con il necessario aggiornamento dei vigenti Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo.

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