Come vendere i servizi di consulenza D.lgs 231/01 parte 1
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La vendita dei servizi di consulenza relativi al D.lgs 231/01, costituisce un’ottima opportunità professionale per le società di consulenza che abitualmente propongono servizi inerenti la certificazione e la sicurezza del lavoro.
Infatti la presenza di reati afferenti la prevenzione dei rischi e l’ambiente rendono quasi naturale, la realizzazione di sistema documentale 231 sull’onda dell’ordinaria consulenza professionale.
Occorre ricordare che la consulenza che per comodità definirò “231”, rappresenta oggi un’interessante occasione professionale per gli importi economici ritraibili e per il lavoro continuativo che spesso segue la realizzazione del modello 231.
Il problema da cui voglio partire è quello relativo a come acquisire clienti potenzialmente interessati al modello 213.
Tale adempimento pur non essendo esplicitamente obbligatorio, nella realtà lo diviene nel momento in cui assume carattere esimente per le eventuali responsabilità in capo all’azienda, per reati come i sopraindicati reati sicurezza del lavoro (lesioni gravi o morte in seguito a infortunio).
Pertanto il primo obiettivo di un consulente è quello di verificare tra le società che segue quali siano quelle maggiormente esposte a questi reati, e proporre l’ombrello protettivo 231, come la soluzione ottimale di fronte a eventi infortunistici gravi.
Successivamente consiglio di orientare la propria ricerca di potenziali clienti a quelle aziende che operano in ambito appalti pubblici. Questo perchè le recenti norme contro la corruzione nel settore pubblico, hanno determinato la crescente richiesta delle stazioni appaltanti, dei modelli 231 come requisito inderogabile per partecipare ai bandi di gara.
In tale contesto il consulente deve preferibilmente ricercare competenze professionali in ambito legale, con un’esperienza significativa nell’area prevezione corruzione e quindi rivolgersi a un avvocato con il quale costituire un team di lavoro completo.
L’integrazione delle relative e specifiche competenze costituisce un’ottima chiave d’ingresso nelle aziende ove la partecipazione a bandi pubblici costituisce il core business.
E’ utile pertanto verificare quali siano le stazioni appaltanti e i relativi recenti bandi in cui il requisito 231 è stato richiesto, individuare le aziende che hanno partecipato a tali bandi per capire quali siano le realtà analoghe (leggi concorrenti) che hanno probabilmente necessità di sviluppare il modello 231.
La prossima settimana pubblicherò un’ulteriore contributo su tale importante argomento!
Se vuoi contattarmi scrivi a info@edirama.org