D.lgs 231/01 Pubblicità vietata per una ditta lo chiede il pm in un processo
LUCCA. Una richiesta insolita per un caso di morte bianca.
Sicuramente la prima al tribunale di Lucca. Al termine della sua accorata requisitoria per il decesso di un operaio caduto da 7 metri d’altezza, il pubblico ministero Fabio Origlio chiede al giudice il divieto di pubblicizzare beni e servizi per almeno un anno a una delle ditte sotto inchiesta in base alla norma 231/2001 sulla responsabilità penale delle aziende.
In pratica se il tribunale accoglierà la tesi dell’accusa per 12 mesi l’oleificio R.M. dei fratelli Rocchi non potrà farsi pubblicità sui giornali, in tv, alla radio o sul web.
Una misura interdittiva tra le più gravi, un danno all’immagine non indifferente per Cesare e Umberto Rocchi, di 77 e 72 anni, lucchesi, rispettivamente rappresentante legale e amministratore delegato alla sicurezza dell’oleificio, sotto processo per omicidio colposo.
È un torrido pomeriggio di Ferragosto del 2009 quando Gerardo Herman Huaman Carrasco, 53 anni, peruviano, residente a Firenze, operaio della Caf (Cooperativa Autotrasportatori Fiorentini), precipita da 7 metri mentre lavora, senza protezione, su un ponte semovente per rimuovere l’eternit dal tetto dell’Oleificio R.M. a S. Alessio. È ancora cosciente quando viene soccorso dai volontari del 118 e trasferito all’ospedale Campo di Marte.
Lì muore nel giro di qualche ora per le gravissime lesioni interne. L’inchiesta che segue porta a giudizio – oltre ai già citati fratelli Rocchi, titolari dell’immobile – anche il coordinatore per la progettazione lavori, architetto Roberto Puliti, 62 anni, lucchese, il rappresentante legale e il preposto della Caf – rispettivamente Mario Gavagni, 49 anni, di Firenze e Andrea Fratini, 35 anni
Fonte:Il Tirreno