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Consigli per l’attività di formazione in materia di D.Lgs. 231/01

La formazione è considerata uno degli elementi maggiormente incisivi al fine di favorire la diffusione dellaconoscenza del Decreto e delle procedure da adottare per adempiere alle previsioni del Modello ex D.Lgs.231/01.

Il D.Lgs. 231/01 non istituisce direttamente in capo all’ente un obbligo di formazione verso i dipendentie i dirigenti. Tuttavia, sebbene non identificata esplicitamente dal legislatore come componente essenziale di un Modello, la formazione del personale è una delle principali modalità per dare efficace attuazione al Modello stesso.

Sul tema della formazione è intervenuto il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, conl’ordinanza 20 settembre 2004, ribadendo che il compito della formazione “è quello di assicurare una adeguata conoscenza, comprensione ed applicazione del Modello da parte dei dipendenti e dei dirigenti”.
L’erogazione della formazione deve essere differenziata “a seconda che la stessa si rivolga ai dipendenti nella loro generalità, ai dipendenti che operino in specifiche aree di rischio, all’organo di vigilanza ed ai preposti al controllo interno”. Il Modello deve inoltre prevedere “il contenuto dei corsi, la loro frequenza, l’obbligatorietà della partecipazione ai programmi di formazione” e adeguati “controlli di frequenza e di qualità sul contenuto dei programmi di formazione”.

Laa formazione del personale aziendale sul D.Lgs. 231/01 e sui contenuti del Modello può essere strutturata attraverso sessioni dirette in aula e corsi dedicati nella modalità e-learning, prevedendo in molti casi una larga base di personale coinvolto (con un conseguente sforzo organizzativo). La periodicità della formazione coincide normalmente con gli aggiornamenti o le integrazioni normative, evidenziandosi comunque archi temporali alquanto ravvicinati, in relazione alle numerose aggiunte di reati presupposto avvenute dalle origini del D.Lgs.231/01 ad oggi, e alle conseguenti modifiche/integrazioni del Modello.

I criteri per certificare l’avvenuta formazione possono prevedere, oltre ai fogli presenza firmati per icorsi d’aula, anche le ricevute di ritorno dell’avvenuta diffusione del Modello e le evidenze informatiche della partecipazione ai corsi e-learning, con il relativo attestato di superamento dei test di comprensione. Il test di comprensione finale (con punteggio minimo) consente di accertare l’efficacia della formazione erogata.
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