Ambiente, 5 nuovi reati entreranno nel D.lgs 231/01
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Nuove fattispecie di reato nel nostro ordinamento, fra cui disastro ambientale (per cui si prevede la reclusione da 5 a 15 anni) e smaltimento di rifiuti radioattivi, con aggravanti se i delitti sono commessi con la «longa manus» della mafia.
Invece, sconti di pena per chi si attiva nella bonifica dei luoghi contaminati (ravvedimento operoso), mentre vengono soppresse le norme che vietavano l’uso della tecnica esplosiva dell’«air gun» per le ispezioni dei fondali marini, finalizzate alla ricerca di idrocarburi.
L’aula della camera ha approvato ieri pomeriggio il testo unificato delle proposte di legge (342-957-1814-B) che disciplinano i delitti contro l’ambiente, «reati piuttosto gravi, per i quali abbiamo previsto pene congrue, in un impianto normativo tutto sommato equilibrato», ha detto a ItaliaOggi Alfredo Bazoli (Pd), relatore del provvedimento; il parlamentare, inizialmente contrario, ha dovuto accettare il parere favorevole del governo (nella persona del ministro dell’ambiente Gianluigi Galletti) agli emendamenti soppressivi delle norme contro le ricerche petrolifere mediante l’«air gun» di Sc, Ap e Fi, passati con scrutinio segreto, che hanno imposto così l’obbligo di un nuovo esame del testo da parte dei senatori.
Come già sottolineato, dopo i casi Eternit (contaminazione da amianto a Casale Monferrato) e Terra dei fuochi (area fra Napoli e Caserta, in cui sono stati versati rifiuti altamente tossici) il legislatore ha messo nero su bianco cinque nuovi reati: per il disastro ambientale è contemplata una pena da 5 a 15 anni di carcere, per l’inquinamento, invece, da 2 a 6 anni (con multa da 10.000 a 100.000 euro); per entrambe le fattispecie si introducono aggravanti, in caso dalle azioni commesse contro l’ambiente derivino lesioni personali, o morte.
Laddove, poi, i reati di inquinamento e di disastro ambientale vengano commessi per colpa, anziché per dolo, le pene previste vengono ridotte da un terzo a due terzi, mentre il traffico e il rilascio nei terreni di materiale ad alta radioattività cagionerà da 2 a 6 anni di carcere; impedire, poi, i controlli di luoghi inquinati costerà da 6 mesi a 3 anni (si veda anche tabella nella pagina).
Fonte: Compliancenet